
Claudio Alicandri
Titolo “ Ricordi “, foto di Bonarva Simone
Anno 2018
Misure 100 x 70
Tecnica acrilici metallizzati
*
DI CLAUDIO ALICANDRI

Per un periodo cambio soggetto alla mia arte… sperando poi di ricredermi sul tema amore e armonia ed essenza….
Vorrei ricredermi sui temi dell’amore, ma sono sicuro che accadrà di nuovo di poterlo vivere con lo stesso entusiasmo con cui il mio essere lo visualizza in modo palpabile nella mia anima…
Vi racconto il perché di questa scelta della mia opera…
Ritorno a ritroso nel mio passato. Erano gli anni forse più belli della nostra Italia, e penso che molti di noi abbiano avuto a che fare con questo mezzo, la Vespa….uno dei nostri simboli in ricordo di quegli anni bellissimi e spensierati della nostra giovinezza…
A quell’epoca avevo poco più di nove anni e come tutti i bambini andavo a scuola con il bel grembiulino blu e il famoso fiocco bianco, divisa di ordinanza -..ahahh- che alcuni di noi odiavano. In quel periodo abitavo a Torpignattara (abitavo per modo di dire: per la maggior parte del tempo vivevo per strada). Tralasciamo i particolari, ahhaha.
Eravamo una famiglia di sei persone, madre, padre e quattro fratelli. Io ero molto legato a mio fratello Mauro forse perché coetanei o forse perché eravamo stati tutti e due in collegio, e poi era sempre super attivo e un combinaguai, ma in modo benevolo. Il più grande già lavorava per aiutare la famiglia, e mia sorella invece era a casa ad aiutare mia madre nelle faccende quotidiane.
Mio fratello Mauro aveva una Vespa bianca e ci scorrazzava in lungo e in largo per tutta la zona. Si usava fare così perché, come spiegavo, era un simbolo in quel periodo e serviva pure per mettersi in mostra con le ragazze e fare la loro conoscenza.
Ogni giorno lui era solito venirmi a prendere a scuola, di nascosto da nostro padre, se no ci avrebbe picchiato, tutti e due, perché, essendo lui più grande, lo riteneva responsabile. C’era solo un piccolo problema: avendo problemi di accensione la Vespa, quando arrivavamo sotto casa io ero solito -per evitare che si fermasse e poi dovessi spingerla di nuovo per farla partire- scendere di corsa saltando con la cartella dal sedile e aprendo le gambe, dando modo a lui di continuare la sua corsa senza fermarsi. Ma un giorno che pioveva tanto tale salto non riuscì e non volendo misi un piede in una buca, che arrestò velocemente la mia caduta, ritrovandomi così a terra in una pozzanghera piena d’acqua…Ahahha, potete immaginare il caos. Io tra il dolere e il ridere con lui per la scena comica, il mio grembiule fradicio di acqua, il fiocco bianco pieno di fango. Appena però finito di ridere abbiamo fatto mente locale su un grattacapo: non avevamo scuse per mio padre sul perché ero in quelle condizioni.
Così rientrai a casa con il capo chino, e lui capì cosa era accaduto perché faceva finta di non sapere che mio fratello veniva tutti i giorni a prendermi con la Vespa. Non mi diede neanche il tempo di spogliarmi, mi picchiò e io lì a prenderle di santa ragione, mentre il furbastro di mio fratello rientrò la sera sapendo che ormai a mio padre era passata, e si era sfogato con me. Rientrò zitto zitto e senza cena venne a letto a coccolarmi perché immaginava che già le avevo prese io le botte anche al posto suo. Sì, ci volevamo un bene profondo, oltre l’unione di due semplici fratelli, eravamo un essere unico come gemelli omozigoti.
Spero che il racconto e la Vespa siano stati parte anche della vostra gioventù e che vi siate divertiti anche voi con questo fantastico mezzo di trasporto…
A.C
Claudio Alicandri
Grazie come sempre Walter Galasso, lieta e serena settimana 🎨🙏
Nel tuo descrivere mi sono immaginata tutto, anche le sensazioni provate da te 😏 io ero la più piccola di tre fratelli unica femmina, una cenerentola & crocerossina … Solo il mio papà mi comprendeva senza neanche parlare
La vespa un bellissimo ricordo, quanto amavo guidarla, quella di un amico, per le vie del centro di Roma 💛❤️
Nel tuo descrivere mi sono immaginata tutto, anche le sensazioni provate da te 😏 io ero la più piccola di tre fratelli unica femmina, una cenerentola & crocerossina … Solo il mio papà mi comprendeva senza neanche parlare
La vespa un bellissimo ricordo, quanto amavo guidarla, quella di un amico, per le vie del centro di Roma 💛❤️
Già era un mezzo stupendo, e in quel tempo ci sembrava di avere qualcosa di speciale, anche se non tutti potevano permettersela. Quante gite al mare, con gli amici e fratelli.
Sono felice che ho risvegliato in te un bellissimo ricordo,perché i ricordi ci fanno bene all’anima, un abbraccio grande 🤍🌹🎨🙏🫂