Manichini  (Articolo dell’ artista  Claudio Alicandri)

Manichini  (Articolo dell’ artista  Claudio Alicandri)

Manichini  (Articolo dell’ artista  Claudio Alicandri)

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DI CLAUDIO ALICANDRI

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Claudio Alicandri

Titolo: Manichini

Anno: 2023

Tecnica: colori metallici su tela

Misure: 120 x 80

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   Non so se accade anche a voi, quando siamo in piena salute dobbiamo pensare come organizzare la nostra giornata, e a volte neanche le ventiquattro ore sembrano sufficienti per portare a termine ciò che avevamo programmato.
   Ma alcune volte, quando per forza maggiore ci dobbiamo fermare, perché ci ammaliamo dando per scontato che a noi non accade mai, allora sì che hai molto tempo per pensare.
   Un giorno stavo aspettando il mio turno in ospedale, dovevo rimanere lì per circa due ore, perché mi dovevano dare le risposte su alcune ricerche che avevo fatto, ma già sapevo per vie traverse che non era nulla di buono.
   Mentre aspettavo il mio turno seduto, e con gli occhi fissavo il pavimento assorto nei miei pensieri, mi si avvicinò una bambina con il capo coperto da un bellissimo foulard pieno di colori, mi toccò il ginocchio e mi disse “mi racconti una fiaba?”.
   Quel giorno, con gli occhi ancora lucidi dopo aver raccontato la fiaba alla bambina, lei si era allontanata tutta felice tornando verso sua madre, e io, per non farmi vedere che avevo ancora gli occhi lucidi, mi alzai dalla sedia e mi volsi verso la grande vetrata che si affacciava all’esterno. Pensavo che forse mi sarei ripreso… e non sarei sbottato in un pianto. Vedendo le persone che passavano in strada, quasi tutte assorte con i cellulari in mano, sicuramente alcuni per lavoro, altri magari nei social, altri con il navigatore per trovare le strade, me ne accorgevo perché ogni tanto alzavano la testa, come per cercare qualcosa. Mi vennero in mente mille pensieri e ricordi, a me nessuno aveva mai raccontato una fiaba.
   Guardai intensamente quelle persone, tutte assorte nei loro schermi, e le collegai a ciò che ormai osserviamo tutti i giorni, ovunque si va mi pare di veder solo gente fissa a guardare il proprio schermo, nella totale indifferenza di chi gli passa al fianco, come “Manichini” senza vita.
   Una volta non era così, c’era il dialogo tra di noi, era pure occasione di fare nuove conoscenze, a volte interessanti, a volte magari futili, ma accrescevano il nostro sapere, ci guardavamo negli occhi, imparando così a comprendere chi era vero e chi falso, oltretutto a volte potevano nascere nuovi amori, e legami nel tempo.
   Oggi siamo nell’era di internet, dovremmo usarla nel modo giusto, e poter dare un grande aiuto all’umanità, invece mi pare che ci fa distanziare sempre di più, giorno dopo giorno.
   Nel dipinto ho descritto in realtà come stiamo diventando, alle nostre spalle c’è una porta quasi in procinto di chiudersi, noi, i “Manichini“, stiamo perdendo le nostre emozioni e le nostre vere essenze, se non usiamo nel modo giusto i nostri telefoni.
   Infatti sono lì, in terra, in modo che li possiamo usare, ma poi creare un certo distacco, per avviarci di nuovo verso la nostra libertà, prima che la porta si chiude, e rimanere per sempre nel mondo virtuale, come “Manichini” chiusi nella stanza del vacuo.
   Sono sempre e solo pensieri di un artista che a volte si perde nel labirinto della propria mente. A.C.

Claudio Alicandri